A nessuno (o quasi) piace la contraffazione

Agire contro la contraffazione è certamente una delle principali dimensioni del “sentirsi al sicuri”, al tempo della globalizzazione. L’Italia, come ben sappiamo, è in prima linea su molti fronti in questo ambito. Preservare il “Made-in-Italy” e riconoscere i prodotti fake di tipo alimentare e di altri settori di industria è una priorità del sistema paese.

L’analisi di IBM Research 5-in-5 (http://research.ibm.com/5-in-5/) si sofferma proprio sulle possibili soluzioni tecnologiche ad alcuni di questi problemi.

Recentemente il mondo del business e non sta guardando con estrema attenzione al ruolo che le blockchain potranno giocare da questo punto di vista per realizzare reti di interscambio di informazioni non solo sicure ma in grado garantire a tutte le parti coinvolte, anche quando ci sono legami di business laschi o distanti, opportune garanzie senza ricorrere a intermediari di fiducia. Il risultato è una naturale riduzione dei costi complessivi delle transazioni.

Ma come coprire l’ultimo miglio in modo sicuro? Come agganciare, in sostanza, un “blocco” digitale che viaggia su una blockchain ad un pezzo di realtà vera che vogliamo tutelare come un prodotto alimentare, un farmaco e cosi’ via?

 

Pensare alla sicurezza dell’ultimo miglio nelle blockchain sarà il ruolo delle crypto-anchor.

 

Le “ancore” permettono l’aggancio tra la realtà fisica e quella digitale e diventeranno una priorità fondamentale per molti tipi di business e permetteranno di certificare in modo sicuro ed indelebile che quel prodotto è cio’ che dice di essere.

Leggevo nell’analisi di IBM Research che in alcune nazioni si stima che il 70% dei farmaci salva-vita sia contraffatto, ti pare di prendere una copertura contro la malaria e in realtà stai ingerendo un placebo. Leggevo questa estate  delle contraffazioni dei kit diagnostici. In questo articolo del Guardian si parla di oltre 100 mila Kit per l’HIV sono sotto investigazione da parte dell’agenzia del farmaco Britannica perche’ produrrebbero risultati falsi ( https://www.theguardian.com/society/2017/aug/22/uk-medicines-agency-seizes-hiv-home-test-kits-over-false-result-risk) ma molti altri esempi si possono citare.

Per non parlare della sofisticazione alimentare, quella la conosciamo bene come Italia: pensi d’aver acquistato olio di oliva extravergine e ti ritrovi olio non so che’.

Si stima che la contraffazione assorbe 600 miliardi di dollari su scala mondiale, una cifra grande che vale il PIL di tante nazioni assieme.

IBM Research lavora da molti anni a realizzare oggetti e sistemi fisici che possano essere incapsulati all’interno dei prodotti, o testare la bontà di un prodotto a prova di manomissione. Queste crypto-anchor possono essere osservate dall’esterno, lette, ed essere certi che quel prodotto è ciò che dice di essere.

Alcune crypto-anchor sono ad esempio i sistemi di diagnostica di precisione che vengono sviluppati nel laboratorio di ricerca IBM di Zurigo. In questo caso di tratta di una sorta di laboratorio ((Lab-on-the-chip) in miniatura in grado di incapsulare non solo tecnologie e sensori utili a rilevare una data informazione ma anche quelle che possono garantire l’affidabilità dell’analisi eseguita e l’originalità di un prodotto impedendo la manomissione dei risultati dell’analisi. Questi Laboratori in miniatura sfruttano delle tecniche di microfluida molto avanzate che rendono non necessario l’uso di pompe per indirizzare il liquido nei micro-canali.

I dati generati dalla crypto-anchor sono quindi conservati e trasmessi nell’ambito di una blockchain. Nella figura, ad esempio, riporta un codice identificativo generato dallo stesso microfluido che passando attraverso vari punti ben definiti e a certe intensità reagisce creando delle zone a colori diversificati formando dei pattern univoci.

Schermata 2018-03-20 alle 17.56.05

Vi consiglio il TED Talk fatto da Emannuel Delamarche che guida il gruppo di microfluida del centro IBM Research Zurigo all’interno del quale presenta varie soluzioni e tecniche per sviluppare Lab-on-the-chip https://www.youtube.com/watch?v=wL0UmdWIQ6E

Il sito di riferimento del team di diagnostica di precisione è questo: https://www.zurich.ibm.com/st/precision_diagnostics/cryptoanchors.html

Oltre ai lab-on-the-chip un’altra interessante prospettiva per realizzare crypto-anchor sono i computer microscopici. Questi computer, a discapito delle dimensioni, hanno potenze elaborative pari ai sistemi degli anni novanta per dare un paragone. Le Motherboards hanno dimensioni di millimetri e sono fatte da migliaia di transistor. Questi sistemi, inseriti ad esempio all’interno dei Lab-on-the-chip, possono ospitare crypto-anchor “attive”, vale a dire processi elaborativi e di controllo molto complessi.

La figura seguente mostra un computer microscopico realizzato dai laboratori IBM che include 64 schede madre (a sinistra) e a destra un computer con una scheda madre appoggiato su dei granelli di riso per dare l’idea delle dimensioni.

Schermata 2018-03-20 alle 17.55.49

 

NOTA: Qualche giorno fa ho introdotto in questo post “Sentirsi al sicuro: Le top 5 technologies che rivoluzioneranno i sistemi Digitali nei prossimi 5 anni”  (https://pieroleo.com/2018/03/19/sentirsi-al-sicuro-le-top-5-technologies-che-rivoluzioneranno-di-sistemi-digitali-nei-prossimi-5-anni/) l’analisi di IBM Research 5-in-5 di quest’anno dedicata a 5 temi interessanti (http://research.ibm.com/5-in-5/).

Schermata 2018-03-19 alle 11.04.06

In questo deck ho riassunto l’analisi nel suo complesso, per coloro che non vogliono aspettare la saga dei miei post 🙂

 

 

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